CORNACCHIE LIBERATE, TRAPPOLE DISTRUTTE

Pubblichiamo, qui di seguito, il testo che è stato diffuso in seguito all’ azione diretta di liberazione animale dal sito americano Bite Bike.

Anonymous report, from frentedeliberacionanimal.net (translation); click here for video from the action:

“A crow was released from a cage after being captured by hunters in Italy.

The traps used to capture the bird were destroyed and the fences cut.

Animal Liberation Front”

FONTE: http://www.directaction.info/news_may25b_17.htm

NUOVA LIBERAZIONE ANIMALE ALL’ALLEVAMENTO SAN MARCO-Ravenna

Pubblichiamo, qui di seguito, il testo che è stato diffuso in seguito all’ azione diretta di liberazione animale dal sito americano Bite Bike.

“LIBERAZIONE DI VISONI

CON LA COMPLICITA’ DELLA NOTTE IL 2 MARZO ABBIAMO APERTO LE GABBIE DI TUTTI I CINQUE CAPANNI PIENI, SVUOTANDO COSI’ L’ALLEVAMENTO A S.MARCO-RAVENNA.

UNA PARTE DELL’ ALLEVAMENTO ERA VUOTA, NELL’ALTRA C’ERANO LE FEMMINE DESTINATE ALLA RIPRODUZIONE. UN INFINITO CICLO DI PRODUZIONE DI ANIMALI AL FINE DI UCCIDERLI PER LA LORO PELLUCCIA. SU UN CAPANNO ABBIAMO SCRITTA: CHIUDI ALF MIGLIAIA DI VISONE PER LA PRIMA VOLTA HANNO APPOGGIA LE ZAMPE PER TERRA E CON SALTELLI SI SONO ALLONTANATE DA QUEL LAGHER VERSO LA LIBERTA!

OCCHI ACCESI NEL BUIO SCRUTAVANO UN NUOVO ORIZZONTE PIENO DI POSSIBILITA!

BASTA STARE A GUARDARE!

APRIRE LE GABBIE!

AZIONE DIRETTA PER LA LIBERAZIONE ANIMALE!

ALF”

Fonte: http://www.directaction.info/news_apr05_17.htm

LIBERAZIONE ANIMALE ALL’ALLEVAMENTO SAN MARCO-Ravenna

Pubblichiamo, qui di seguito, il testo che è stato diffuso in seguito all’ azione diretta di liberazione animale dal sito americano Bite Bike.

“21 NOVEMBRE 2016
S.MARCO-RAVENNA
LIBERAZIONE DI VISONI

CI ABBIAMO MESSO UN PO’ A TROVARLO, MA ALLA FINE TRA LA FOLTA NEBBIA, E’ SPUNTATO FUORI ALLA NOSTRA VISTA L’ENNESIMO ALLEVAMENTO CHE LUCRA SULLA PELLE DI MIGLIAIA DI ANIMALI.

NEL BUIO DELLA NOTTE TANTI OCCHI SCINTILLANTI INDICAVANO DOVE APRIRE, URLA LACERANTI DI PICCOLI CORPI ASSIEPATI SPINGEVANO ALL’ URGENZA DI AGIRE L’ODORE DI MORTE NELL’ARIA SIGNIFICAVA CHE LE UCCISIONI ERANO GIA’ INIZIATE. NON C’ERA DECISAMENTE TEMPO DA PERDERE: LO SAPEVAMO NOI, LO SAPEVANO GLI ALTRI ANIMALI CHE IN POCHI BALZI SONO USCITI CORRENDO VERSO LA RECINZIONE CHE, ORMAI RASA AL SUOLO, NON SEGNAVA IL LIMITE DELLA PRIGIONIA, MA L’INIZIO DELLA LIBERTA!

IL NOSTRO SOGNO E’ VEDERE QUESTI LUOGHI DI SFRUTTAMENTO RASI AL SUOLO E GLI ANIMALI LIBERI. QUALCOSA CHE NON SI REALIZZERA’ MAI? IN QUESTA NOTTE SI E’ REALIZZATO NELLA FUGA DI CENTINAIA DI VISONI.

DI COSA HANNO BISOGNO QUESTI ANIMALI SE NON DI QUESTO? DI MANI CHE APRINO QUELLE GABBIE, MOMENTI CHE DIVENTANO UNA VITA VISSUTA CON DETERMINAZIONE CONTRO OGNI SFRUTTAMENTO E OPPRESSIONE.

SEMBRA CHE LA NUOVA POLITICA INTORNO A QUESTE AZIONI SIA MANTENERE IL MASSIMO SILENZIO SUI MEDIA.

GLI ALLEVATORI AVRANNO PAURA CHE QUESTE AZIONI SI REPLICHINO? O VORREBBERO DIMOSTRARE CHE NON AWIENE PIU’ NIENTE, SE NON QUELLO CHE AVVIENE TRA LORO CHE UCCIDONO E TRA CHI SCRIVE SCARTOFFIE CHIEDENDO DI SMETTERE DI UCCIDERE?

PERCHE’ ALLORA GLI ALLEVATORI NON DORMONO LA NOTTE PER VIGILARE SUI LORO LAGHER?

PROBABILMENTE C’E’ UN’ALTRA REALTA’ SOMMERSA DALLE VARIE CENSURE, UNA REALTA’ CHE EMERGENDO METTE IN EVIDENZA L’ESISTENZA DI UN’OPPOSIZIONE A QUESTI PROGETTI IN CONTINUO AUMENTO ED ESPANSIONE.

UN’OPPOSIZIONE CHE ROMPE CON QUALSIASI ATTESA, RASSEGNAZIONE E COMPROMESSO.

I VISONI SANNO CHE IL BOIA STA’ PER ARRIVARE CON IL GAS, MA SANNO ANCHE CHE, AL RUMORE DELLE MAGLIE DELLA RETE CHE SI ROMPONO, IL SALTO DA FARE E’ QUELLO CHE PORTA FUORI NELLA NOTTE E NELLA LIBERTA!

ADESSO SPETTA A NOI FARE QUEL SALTO DALL’ IMMOBILISMO VERSA L’AGIRE CON LA CONSAPEVOLEZZA DI NON POTER FARE ALTRIMENTI …”

Fonte: http://www.directaction.info/news_mar03_17.htm

NUOVA LIBERAZIONE ANIMALE DALL’ALLEVAMENTO DI SCORZE’

Quote

Pubblichiamo, qui di seguito, il testo che è stato diffuso in seguito all’ azione diretta di liberazione animale dal sito americano Bite Bike.

“Appreso di una liberazione nel mese di Agosto di quest’anno, abbiamo deciso di visitare ancora una volta questo piccolo allevamento di visoni a Scorzè, (VE), Italia, la notte del 25 Ottobre.
Il nostro scopo era quello di verificare se l’allevatore in questione avesse preso la decisione di chiudere la sua attività di aguzzino nei confronti di questi animali.
La nostra visita ha trovato invece due strutture su tre piene di visoni, in alcuni casi tenuti anche più di uno per gabbia. Abbiamo quindi tagliato più recinzione possibile e subito dopo abbiamo aperto tutte le gabbie distruggendone numerose.
L’elevato numero di animali presenti nell’allevamento fa pensare che dopo la
precedente liberazione molti siano stati ricatturati nelle campagne, ma è anche molto probabile che nuovi animali siano stati ricomprati dall’allevatore per non essere costretto a chiudere definitivamente. Entrambe le ipotesi non possono che sconfortare, ed è normale, ma dovrebbero invece portare a ben altri pensieri, che vanno ben lontani dalla rassegnazione e dalla passività del non agire.
In questa liberazione gli animali che fuggivano dalle gabbie aperte sembravano già sapere dove correre verso la libertà con un’energia che di solito ci mette del tempo a svilupparsi, visto le condizioni di prigionia. Un’energia e volontà che non può mancare anche a chi sostiene che nessuna gabbia debba più esistere.
Il nostro obbiettivo non mira a rilevare una qualche irregolarità all’interno di questo sistema. Lo smembramento dei corpi per squoiamento, vivisezione, macellazione o altro non rappresentano anomalie, ma il normale funzionamento di questa macchina sociale che fa dello smembramento dei corpi un normale procedere. Quando apriamo le gabbie siamo ben consapevoli di questo. Aprendo le gabbie si crea una rottura con questo esistente fatto di perenne sfruttamento che con gli altri animali si ricrea all’infinito con l’allevamento. Questa azione rappresenta uno spazio di libertà per chi è liberato, ma anche per chi libera: chi fugge verso la libertà non torna indietro di sua spontanea volontà e spesso preferisce la morte. Uno spazio di libertà può rappresentare un inizio per cercare di crearne altri e altri ancora, questi però non all’infinito, ma fino allo stravolgimento di questo sistema di morte.

In questi giorni 13 anni fa moriva in Inghilterra Barry Horne, un liberatore di animali e sabotatore di strutture di sfruttamento, a causa di un lungo sciopero della fame diretto a far cessare la vivisezione in Inghilterra.
Vogliamo finire queste righe con un suo ricordo e dedicargli questo piccolo spazio di libertà che si è creato quando i lucchetti si sono rotti e le gabbie si sono aperte ancora una volta.

Fronte Liberazione Animale”

Fonte: http://www.directaction.info/news_nov27_14.htm